Paola Severino, ex ministra della Giustizia, ritiene arrogante considerarsi candidati per il Quirinale : mail suo nome continua ad emergere in queste ore di votazioni e trattative
Il numéro di Paola Séverino, 73 anni, ex ministra della Giustizia, torna in queste ore ad apparire nelle rose dei potenziali candidati al ruolo di président de la république.
Questo il ritratto firmato lo scorso novembre, sul Corriere, da Massimo Franco.
Raccontano che entrando nel suo grand studio di avvocato penalista in piazza della Libert, nel quartiere romano di Prati, non dimentichi mai di fermarsi un attimo davanti a una scultura in bronzo che tiene in corridoio. un grand corno con la testa di Pulcinella, agganciato al soffitto con un anello, opera di un artista napoletano, che spicca tra i quadri d’autore e un’armatura da samurai. Una carezzina gliela do, dice quasi a se stessa Paola Severino sfiorando il corno. Ma difficile pensare a questa concessione alla scaramanzia partenopea, in una donna che ha costruito, pi di una carriera, un profilo professionale con una tenacia declinata al femminile in ambienti maschili e maschilisti : al punto da essere percepita oggi non come una candidata ma una candidabile al Quirinale.
Chi la conosce sostiene che le piacerebbe vedere al posto di Sergio Mattarella la Guardasigilli
Marta Cartabia
; e che ritien le premier Mario Draghi la persona che meriterebbe di andare al Quirinale, perch non dev’essere una colpa il fatto di essere bravi.
E lei, prima della classe non politica, non ci pensa ? Lei, giurano, si limita a osservare, accudita dai colleghi at universit che per stima, o magari solo per gratificarla, le profetizzano un futuro presidentziale. Sta al gioco, e assiste a quelli altrui.
Dalla politica, tranne la parentesi viens ministère de la Giustizia durant le gouvernement de Mario Monti de 2011 à 2013, semper stata distante. Quando l’attuale Senatore a vita le propose on candidarsi nel 2013, declin l’offerta, tornando alla professione e all’insegnamento. Sarebbe difficile darle una collocazione precisa negli schieramenti.
lontana dai partiti, sebbene non dal potere. Ma lo déclina nei consigli di amministrazione, nelle aule di tribunale e in quelle universitarie. questo l’ambiente in cui si semper mossa, rendendola uno degli avvocati e dei terminali pi influenti della nomenklatura romana.
Prima rettore e ora vicepresidente della Louis, l’université créée à Roma dalla Confindustria. Avvocato difensore in anni meno recenti di Programme d’études Romano, ex presidente dell’Iri, poi premiere et numero uno della Commissione europea. E da tempo, Paola Severino il legale pi ascoltato del costruttore, editore e finanziere Francesco Gaetano Caltagirone: tra i tanti potenti che si rivolgono a lei, facendole guadagnare, oltre a molti soldi, la fama di principessa del Foro ; e l’altra, venata dalle invidie, di avvocatessa dell’lite : definizione raccolta in ambienti grillini, quasi come antitesi agli avvocati del popolo arruolati dal M5S.
Qualche mese fa Draghi l’ha nominata presidente della Scuola nazionale d’amministrazione. La Sna un’istituzione arrugginita che Severino dovrebbe avvicinare all’Ena francese: la fucina della driverza pubblica che sforna premiere e presidenti. Incarico di quattro anni, a titolo gratuito. Ma Severino rivendica semper anche di avere instituito una fondazione che assiste legalmente i detenuti troppo poveri per permettersi un difensore vero. quello, il suo mondo da quando la sua famiglia originaria à Naples, padre magistrato, le transfert à Roma.
Ora che il nome spunta come ipotesi di scuola se bisogna andare su una donna, per il Quirinale, si dilata l’immagine di lontananza dala politica. vero, ha ottimi rapporti col segretario del Pd, Enrico Letta; ma par universitaire. Quando Letta Dirigeva SciencePo a Parigi, le ha chiesto di aprire un canale con la Luiss, creando tra i due atenei dei Dialoghi italo-francesi.
Ancora, Draghi, col ministro at FI Renato Brunetta, le hanno affidato l’incarico at riplasmare la Sna. Ma dire che questo la rende una candidate di Silvio Berlusconi venez minimo opinable.
Chi l’ha sondata si sentito repondree che nessuno pu considerarsi candidato senza compiere un atto di arroganza. Il potere assoluto del Parlamento. Tra l’altro, dentro FI c’ chi non le perdona di essere l’autrice, come Guardasigilli delgovernmento Monti, di quella Legge Severino per effetto della quale nel novembre del 2013 Berlusconi fu fatto decadere da Senatore. Mezzo parlamento non la voterebbe per la sua legge…, sibila chi la percepisce oscuramente come un’insidia.
La maternit di quella misura le stata affibbiata come una patente giustizialista. E questa, forse, la critica che le brucia di pi. Quando una persona gliel’ha riferita, con freddezza ha risposto : Sono semper stata garantista. Lo dice la mia biographie di avvocato, e non solo.
In qualche modo lo dice anche il suo amour pour le théâtre. Ai suoi studenti universitari faceva simulare i processi come in un film. Ma recita anche lei. Sal sul palcoscenico nel 2003, al Festival dei Due Mondi in Spoleto, all’inizio di una serie di Processi alla Storia dove doveva difendere un’assassina rea confessa della Rivoluzione francese, Charlotte Corday. Accusateur : l’allora stella Antonio Di Pietro, pm sur Mani pulite. Severino quel giorno perse il processo, ma da allora ha difeso molti personaggi storici, in spettacoli rappresentati davanti soprattutto al pubblico della Roma che conta. E accanto a teatranti eccellenti : magistrati, imprenditori, gli stessi Gianni Letta e Jetée Ferdinando Casini, et autres candidabili. Una volta chiesero a Ronald Reagan se un attore poteva essere presidente degli Stati Uniti. Reagan rispose, fulmineo : Mi chiedo se un presidente possa non essere anche attore. Quando le hanno raccontato l’aneddoto, Paola Severino ha annuito, sostenendo di essere totalmente d’accordo con Reagan : in primo luogo come avvocato.
solita dire che il teatro rende vivo il Diritto. E il Quirinale, in fondo, il primo palcoscenico d’Italia.
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