Publié le 31 janvier 2022 à 19:10 in
Afrique Mali
Le 31 janvier, le gouvernement du Mali a décidé de espeller l’ambassadeur français, Joel Meyer, concedendogli 72 ore per lasciare il Paese, a causa di commenti ritenuti « oltraggiosi » da parte delle autorità francesi sul governmento di transizione maliano.
In un comunicato delgovernmento militare maliano stato riferito che: « L’ambasciatore francese a Bamako stato convocato e informato di una decisione del governmento che lo invitava a lasciare il territorio nazionale entro 72 ore, a seguito di recentilii parte del ministro degli Esteri francese » . Dans una dichiarazione alla televisione di Stato, il Mali ha “condannato e respinto le dichiarazioni in questione definedndole “contrarie allo sviluppo di relazioni amichevoli tra le due Nazioni”.
à tout moment, Paris non ha ancora risposto agli ultimi sviluppi.
Le dichiarazioni che hanno provocato la reazione di Bamako risalgono al 28 gennaio scorso, quando il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, aveva dichiarato che la giunta al governmento del Mali era « fuori controllo », a causa delletra crescenti Stato dell’ Africa occidentale ei suoi partner europei sulla cooperazione militare e sulle elezioni. Le Drian ha anche definito la giunta illegittima, mentre, il giorno dopo, la ministra della Difesa francese, Florence Parly, ha dichiarato che i soldati francesi non sarebbero rimaste in Mali se il prezzo da fencee fosse stato troppo alto.
La Francia ha truppe au Mali depuis 2013, quando interventa supportando Bamako contre una rivolta di jihadisti e touareg. Successivamente, viste le perduranti ostilità trans-frontaliere, il primo agosto 2014, la Francia aveva lanciato l’operazione Barkhane insieme ai Paesi del G5 Sahel, over Burkina Faso, Ciad, Mauritanie, Mali e Niger, che contava un tootale di 5. locali ha annunciato, il 10 giugno 2021, che avrebbe ritirato più di 2,000 soldati dalla region del Sahel intro l’inizio del 2022, concentrando i suoi sforzi militari sulla neutralizzazione delle operazioni ribelli e sul rafforzademento e cit l’admento. In tale ottica, era stata lanciata, il 27 mars 2020, la cosiddetta Task Force Takuba che coinvolge circa 11 Stati europei, insieme al Mali e al Niger, che avevano adottato la dichiarazione politica che ha istituito l’operazione, con il fine di combattere Dans la région de Gruppi Terrorici dans le Liptako, à l’intérieur du Mali et du Niger.
La decisione francaise era arrivata in mezzo ad una crescente instabilità politica nel Paese africano, dove il colonnello Assimi Goita, dopo aver guidato due colpi di Stato in meno di un anno, ha prestato giuramento come presidente ad interim, il 7 giugno scorso. Il Governoro di Transizione, dominato dai militari, si era inizialmente impegnato ad organizzare elezioni Democratiche intro la fine di febbraio 2022 ma, il 30 dicembre 2021, stato annunciato che il periodo di transizione sarebbe durato più a cino, me si tra i annie.
La notizia ha causato una dura reazione da parte della comunità internazionale e il ritardo delle elezioni ha incrinato le relazioni tra Paris e Bamako. Le 9 janvier, la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) ha chiuso i confini con it Mali ed interrotto i reporti diplomai, in risposta a quello che stato definito un “inaccettabile” ritardo nell’oniozzazive di nuozzazive. Le gouvernement du Mali a riposté avec la chiusura del proprio spazio aereo e terrestre. Le 12 gennaio, Bamako ha quindi denunciato una violazione da parte di un mezzo aereo militare francese, sottolineando i rischi per la sicurezza in caso l’episodio si fosse Riptuto.
Intanto, il Mali ha poi deciso di ospitare sul proprio territorio militari che farebbero parte del Gruppo di mercenari Wagner e che alcuni Paesi europei hanno affermato essere incompatibili con la loro missione.
In tale quadro, il 24 gennaio scorso, il Mali ha chiesto alla Danimarca di ritirare « immediatamente » i soldati che sono stati stanziati nel Paese a gennaio, come parte della task force Takuba. La Francia ha chiesto al Mali di far restare le truppe danesi e il portavoce del governmento del Mali ha detto alla Francia di tenere per se i suoi « riflessi coloniali ».
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Camille Canestri
chez Rédaction
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